Sul futuro dell'Italia industriale ci si è molto interrogati, anche prima che la crisi economica mordesse la carne viva delle strutture produttive: con il 20 per cento di occupati nell'industria e la predominanza di piccole e medie aziende, il nostro Paese ha rappresentato un'anomalia e in molti hanno dubitato della capacità del sistema di rigenerarsi. Oggi, con l'avanzare delle difficoltà economiche da un lato, e delle nuove tecnologie dall'altro, il sistema industriale continua a subire mutamenti profondi, organizzandosi su una nuova geografia e nuove funzioni. Giuseppe Berta riconosce il delinearsi di un nuovo modello, articolato intorno a un insieme di gangli di "manifattura intelligente", all'interno di imprese in cui l'associazione produttiva si coniuga con l'alta qualità dei servizi e dell'assistenza. Un reticolo che travalica le precedenti linee di demarcazione territoriale grazie a cui si era conformata la rappresentazione delle differenti Italie economiche. Il disegno, però, è ancora embrionale: contribuire al suo assestamento è un passo decisivo verso il superamento della crisi.