Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di 15 anni, figlia di un commesso pontificio, sparì il 22 giugno 1983, nel centro di Roma, mentre tornava a casa dopo la lezione di musica. Inghiottita da un intrigo internazionale senza precedenti, che è diventato uno dei più torbidi gialli del secondo Novecento. Terrorismo turco, servizi segreti dell'Est, Cia, intelligence italiana, Vaticano, Ior, banda della Magliana... Per la prima volta Pietro Orlandi ripercorre tutti i misteri legati al sequestro di sua sorella, che considera un "proseguimento" dell'attentato a Giovanni Paolo II, avvenuto il 13 maggio 1981. Le sue rivelazioni sono clamorose. Pietro mette a disposizione la trascrizione integrale del suo faccia a faccia con il feritore del papa, Ali Agca, che ha incontrato in Turchia nel 2010. Fornisce una nuova prova sull'esistenza in vita di sua sorella due mesi dopo la scomparsa, quando fu vista in un paese vicino Bolzano. Svela che, dietro una delle sigle che per mesi tennero l'Italia con il fiato sospeso, c'erano gli 007 nostrani. Parla di un'ultima pista in Marocco. Incalza la magistratura italiana a proseguire nelle indagini. Chiede al Vaticano di abbandonare ogni reticenza "in nome della parola del Vangelo". E, in questa nuova edizione del libro, rivela il contenuto di una "nota riservata" sul caso Orlandi scritta nel gennaio 2012 e destinata a papa Ratzinger e di suoi colloqui con le alte gerarchie ecclesiastiche. Prefazione di don Luigi Ciotti. Commento di Walter Veltroni.