"Le tre del mattino" di Enrico Carofiglio è la storia di un incontro obbligato, di quarantotto ore che un padre e un figlio sono costretti a passare insieme. Antonio e suo padre hanno un rapporto contrastato, un rapporto che si basa su attese insoddisfatte, sull’idea che uno ha di non rendere mai felice e orgoglioso l’altro. Antonio va al liceo, ma non riesce a brillare in niente, è apparentemente senza interessi e non riesce a stringere amicizia con nessuno. O almeno questo è quello che crede di lui suo padre che è invece un uomo celebre nel suo ambiente e che fa il matematico di successo. Dopo un passato di crisi epilettiche del ragazzo, un dottore francese decide di sottoporlo ad un test finale per capire la situazione medica di Antonio e verificare che ne sia uscito completamente. Si tratta di un test di scatenamento. Per questo in un giugno caldo dei primi anni Ottanta, la coppia taciturna atterra a Marsiglia, una città ancora scompigliata, dalle vie sporche e dal cuore bello e amaro in cui i due uomini saranno costretti a conoscersi una volta per tutte. Per superare questo test medico infatti Antonio dovrà stare sveglio per quasi due giorni, senza addormentarsi mai. E allora, in "Le tre del mattino" di Gianrico Carofiglio, non rimane che girare per Marsiglia, conoscerne i quartieri più malfamati e affascinanti, distrarsi con i cantanti di strada giù al porto e finalmente scoprirsi davvero.