Scheda libro:
Note 1
Quello che avete in mano, più che un libro, è una guida turistica per esplorare l’italiano depositato nelle opere di tre grandi protagonisti del nostro Rinascimento: Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Machiavelli.
Le opere d’arte, che siano fatte di linee e di colori o che siano fatte d’inchiostro e di parole, devono produrre bellezza. Di qui il titolo La grande bellezza dell’italiano, di qui l’organizzazione del libro in sale, come accade nei musei.In ciascuna è esposto il magnifico italiano di Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Machiavelli: ascoltando il suono delle loro parole, che echeggia da una parete all’altra, rincorrendo il ritmo dei loro versi, che scivola sul marmo dei pavimenti, ammirando la forma delle loro frasi, che adorna volte, colonne e soffitti. Giuseppe Patota ha lavorato a questa guida pensando ai suoi studenti, agli insegnanti e a tutti i lettori interessati alla storia e colpiti dalla bellezza dell’italiano, oggi ferito a morte non tanto da chi sbaglia o manca un congiuntivo per ignoranza (che è una condizione socioculturale, non una colpa) quanto da chi, come i suoi progenitori linguistici di un secolo fa, lo sta progressivamente trasformando in una lingua violenta, rozza, insultante: in una parola, brutta. Nell’Italia di oggi, la cui ricchezza culturale pare improvvisamente oscurata dall’intolleranza, dal populismo e dalla volgarità, è tanto più necessario che le opere che studiano l’arte si pongano l’obiettivo di agevolare, a loro volta, la percezione della bellezza.