Evento del:
13/05/2013 18:30
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Auditorium dell’Ara Pacis - via di Ripetta 190 - Roma
Data articolo:
13/05/2013
Dopo il ritiro toscano in abbazia, per il governo guidato da Enrico Letta è arrivato finalmente il tempo dei provvedimenti concreti. A metà della prossima settimana dovrebbe varare il decreto legge per la sospensione della rata dell’Imu di giugno sulla prima casa e per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga; due misure che insieme costerebbero circa 3-3,5 miliardi. Le due questioni evidenziano i malumori all’interno della maggioranza, divisa fra visioni contrapposte e diversi bacini elettorali da tutelare. Il governo riuscirà a conciliarle o ne sarà travolto? L’ultima puntata di “Roma InConTra – Ara Pacis” è stata dedicata ai primi interventi del neonato esecutivo, diviso fra casa e lavoro, bandiere storiche per destra e sinistra, agitate con troppa disinvoltura, per non puzzare di nuove elezioni. In apertura il padrone di casa Enrico Cisnetto ha intervistato il vicedirettore de Il Sole 24 Ore autore de “Lezioni dalla crisi” (Laterza), Fabrizio Forquet, con cui si sono approfondite le conseguenze economiche dei due provvedimenti. “Nel dibattito di queste settimane si parla tanto di come impiegare le risorse, ma nessuno dice da dove si prendono. Se la ragioneria generale dello Stato e la burocrazia hanno assunto un ruolo così importante – ha concluso il vice direttore de Il Sole 24 ore – è per un’assenza di peso e forza della politica”. “L’Imu è una tassa profondamente ingiusta – ha replicato Paolo Buzzetti, presidente Ance – su cui è importante intervenire. Dando un segnale forte sull’Imu si aiuta l’economia e soprattutto il settore edilizio. La politica di rigore ragionieristico è stata assolutamente folle. Bisogna avere il coraggio di fare una politica di investimenti – ha concluso Buzzetti – serve uno shock per reagire al default”. Secondo Giuliano Cazzola, politico, autore de “Figli miei precari immaginari” (Guerini e Associati) nel 2012 si è esagerato sulla questione dell’IMU. “Sono d’accordo invece sul rinnovo della CIG - ha precisato Cazzola - ma non può essere la via strutturale”. La discussione si è poi spostata sulle modifiche da apportare alla riforma Fornero, sia nella parte relativa al lavoro, sia a quella delle pensioni. “Solo gli stolti non fanno autocritica – ha dichiarato l’ex ministro in collegamento telefonico – ed in giro ce n’è una quantità rilevante. La riforma delle pensioni ha sostanzialmente stabilizzato la spesa pensionistica; sul mercato del lavoro – ha concluso Elsa Fornero – si possono cambiare diverse cose, senza però sconvolgere l’impianto complessivo della riforma”. “Aver colpito al cuore il vecchio sistema pensionistico – ha replicato Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro Camera dei Deputati – ha provocato una situazione disastrosa dal punto di vista sociale. L’errore della riforma – ha concluso Damiano - è stata l’assenza totale di gradualità”. Duro sulla riforma delle pensioni anche Paolo Pirani, segretario confederale della Uil: “la riforma Fornero ce la siamo sciroppata. Si è voluto rompere il legame tra l’età pensionabile e ammortizzatori sociali in maniera drastica – ha concluso Pirani – e questo ha creato un buco sociale drammatico”.
Nell’ultima parte della trasmissione è intervenuto Rino Formica, politico di lungo corso durante la Prima Repubblica: “gli ultimi vent’anni sono stati sciupati. È stata smantellata l’economia pubblica italiana. Questo è avvenuto in maniera oscura ed occulta – ha concluso Formica – ancora oggi la Corte dei Conti non ha i verbali delle privatizzazioni del sistema pubblico del nostro Paese”.
Ad Ara Pacis, abbiamo provato – con il solito stile “più talk e meno show” – ad approfondire i due argomenti che probabilmente saranno oggetto dei primi interventi dell’esecutivo: casa e lavoro. Adesso tocca al governo passare dalle parole ai fatti e compiere scelte indispensabili per bloccare la spirale recessiva che avvolge, da troppo tempo, il nostro Paese.