​“Il potere logora chi non ce l’ha” diceva in una delle sue più celebri massime Giulio Andreotti. E nell’Italia si oggi si ha la sensazione che il potere, quello vero, non ce l’abbia proprio nessuno. Di certo non l’attuale classe politica, screditata per la sua pochezza e messa all’angolo dai populismi.

Di potere abbiamo parlato nell’ultima puntata della prima fortunata stagione di “Roma InConTra – Ara Pacis”, con un’intervista esclusiva a Luigi Bisignani, colui che più di ogni altro incarna, ormai da 30 anni, il potere nascosto, riservato ed influente, autore con Paolo Madron de “L’uomo che sussurrava ai potenti”, edito da Chiarelettere.

Il primo argomento affrontato nella chiacchierata con il padrone di casa Enrico Cisnetto è scottante e controverso e riguarda l’organizzazione segreta del potere nel corso della storia d’Italia. “Esiste la P1 – ha esordito Bisignani – una loggia che ha beneficiato del polverone sollevatosi attorno alla P2 per mantenere il potere, quello vero. La P1 – ha continuato Bisignani – è formata da tutti quelli che hanno sfruttato la P2, ed è servita alla Repubblica e al Gruppo L’Espresso per prendere il sopravvento sul Corriere”.

Si e passati poi alla valutazione del potere attuale della politica, delle banche e delle parti sociali: “Quanto conta la Confindustria? È del tutto inutile – ha dichiarato Bisignani – Giorgio Squinzi l’ha praticamente massacrata. Adesso non è più un interlocutore per il Governo”.

“L’italiano più importante del mondo è certamente Mario Draghi mentre

Berlusconi non è un uomo di potere. Al Cavaliere – ha concluso Bisignani – piace essere il Presidente del Consiglio, non farlo”.

Nel dibattito sono intervenuti anche Pippo Corigliano, giornalista Rai Vaticano, il magistrato Carlo Nordio, Claudio Velardi, imprenditore e spin doctor e, in collegamento dagli Stati Uniti, l’ex senatore Mario D’Urso che ci ha raccontato come funziona il potere Oltreoceano.

Con quest'ultimo esplosivo appuntamento noi di Roma Incontra Ara Pacis ci fermiamo per la pausa estiva, ringraziando il nostro pubblico per averci seguito con affetto e attenzione con una media di 150.000 telespettatori a puntata. L’appuntamento è per il prossimo autunno, quando continueremo – con il nostro solito stile più talk e meno show – a fabbricare idee utili per il Paese.